Nel presento lavoro, prima di considerare le tipologie delle prime forme umane siciliane, si è preferito evidenziare le problematiche interdisciplinari esistenti fra l'Antropologia e l'Archeologia. L'Antropologia assume un ruolo di assoluta e primaria importanza nel processo conoscitivo dell'etmogenesi umana e dà un valido supporto scientifico all'archeologo nel fornire un quadro più completo sull'uomo del passato, sulla sua evoluzione fisica, sul suo stato di salute, sul suo rapporto con l'ambiente, sul suo comportamento e, quando possibile, sul suo patrimonio genetico. Il rapporto interdisciplinare nasce, innanzi tutto, dall'esigenza dell'archeologo di ottenere dati ulteriori a quelli ricavati dall'esame della cultura materiale, per la ricostruzione integrale di una passata presenza umana. Indispensabile per archeologi e antropologi che lo studio inizi dal terreno, infatti l'antropologo nello scavo assicura l'identificazione precisa di ciascun elemento scheletrico in sito, il rivelamento dell'esatta positura, dell'orientamento dell'individuo e delle relazioni con tutti gli altri elementi della tomba sia che si tratti della struttura tombale, del corredo o più in generale dell'apparato funerario. Il breve excursus sulla frequentazione umana nella Sicilia preistorica è finalizzato ad evidenziare le abitudini funerarie, il grado di attività neuro - psichica e le morfologie antropologiche dei primi abitatori dell'isola. A seguito dell'arrivo di nuove genti extrainsulari sono emerse nuove tipologie, caratterizzate da variabilià intragruppale, segno tangibile di un rimescolamento di morfologie di diverse etnogenesi, oltre che espressione di variabili situazioni socio - economiche in seno ai vari raggruppamenti umani di quel tempo. |